“Non legare il cuore a nessuna dimora, perché soffrirai quando te ne strapperanno via.”
Rumi
Una volta che la pratica della discriminazione fa parte della nostra quotidianità possiamo iniziare a praticare Vairagya che in sanscrito significa distacco o non-attaccamento verso i piaceri ed i dispiaceri della nostra esistenza. L’attaccamento è indice di insicurezza e questa insicurezza non è tipica nei bambini, ma si sviluppa proprio perchè crescendo piano piano perdiamo la nostra innocenza, entriamo nel mondo degli “adulti” e crediamo a tutto ciò che la società consumistica ci infonde; viviamo sempre con un certa ansia nei confronti del futuro, l’incertezza ci consuma da dentro e quindi pensiamo che guadagnando più soldi avremo più certezze, forse speriamo nella pensione che non arriverà mai o in un’anima gemella che ci possa completare. Smetti di cercare perchè sei già un essere completo, la tua felicità dipende solo dalla relazione che hai con te stesso e non da chi ti sta a fianco né tanto-meno dal tuo conto in banca. Ma Vairagya non significa abbandonare tutto ed andare a vivere in una grotta sull’Himalaya, significa non lasciarsi possedere da oggetti, luoghi, persone, lingua, tradizioni, cultura, nazionalità e dai nostri sentimenti. Ricordati che solo la società dice che sei Italiano o Cinese o Malese, la verità è che sei figlio di questo pianeta ed appartieni ad un’unica razza che chiamiamo comunemente umana. Ricordati anche che se un pezzetto di carta dice che sei proprietario di un oggetto non significa che l’universo non possa strappartelo dalle mani in ogni momento ed in ogni luogo, nulla ti appartiene (Seneca aggiungerebbe “solo il tempo è nostro!”) realmente, tutto è solamente in prestito per un po. Quando si muore si muore esalando, quindi anche l’ultima aria nei nostri polmoni dovremo lasciar andare assieme al nostro corpo fisico, e quel momento non sarà doloroso se saremo rilassati, se resisteremo allora soffriremo inevitabilmente.
Impara ad osservare le tue emozioni e non diventarne schiavo: anche oggi sei caduto in un attacco d’ira o di paura? Prova ad osservarti senza avere giudizi su te stesso; riesci ad osservare l’emozione quando si genera? Più praticherai l’osservazione di queste emozioni e più potrai osservarti mentre le emozioni usciranno ed un giorno arriverai addirittura ad essere così cosciente che svaniranno da sole pochi istanti dopo la loro formazione, quel giorno inizierai a sentirti libero e il tuo cuore si alleggerirà. Non sarai più attaccato a nessuna di esse, ciò non vuol dire che esse non si ripresenteranno, ma semplicemente le vivrai con più tranquillità e le lascerai andare più velocemente.
Il non-attaccamento va applicato anche alla nostra pratica spirituale e a tutti qui benefici che essa ci porta; se saremo più sicuri di noi stessi, più tranquilli dovremmo sempre ricordarci che non siamo dove siamo perchè migliori degli altri, ma perchè l’esistenza ha deciso così e ci ha portato questa conoscenza, attenzione che essa non diventi motivo di vanto o di orgoglio; quindi ringrazia ogni giorno per tutto questo sapere che possiedi e che hai tra le mani e che può farti vivere una vita più tranquilla e armoniosa.
L’esistenza umana è totalmente irrazionale ed illogica quindi la ricerca della “sicurezza” è una chimera che però impegna così tante delle nostre energie……come sempre gli eccessi non servono, per questo il Buddha dopo tanti anni di digiuno e privazioni scelse un cammino più moderato e insegnò agli altri “la via del mezzo”. Resta quindi stabile con ciò che possiedi e se desideri qualcosa di diverso prova ad osservare se questo pensiero è per te un’ossessione ovvero “il pensiero stesso ti possiede?” Hai bisogno davvero di qualcosa di diverso? Se davvero ne hai bisogno e poni le tue energie per averlo l’universo ti spalancherà le sue porte, ma se camminerai solo con l’ego allora prima o poi cadrai. Chiediti dove sei in questo momento della tua vita e cosa davvero il tuo cuore ti suggerisce di cambiare; la pratica della meditazione ovviamente è la sorgente dove trovare queste risposte, in nessun libro, in nessun post di questo blog troverai la pace e la tranquillità, qui trovi solo un dito che punta dritto verso il tuo cuore. Segui te stesso ed impara ad essere indipendente e gioioso, libero finalmente dalle tante catene create solo dalla tua mente. Nei prossimi articoli continueremo con le 6 virtù che devono essere coltivate per entrare profondamente nella nostra pratica spirituale.
A presto
Maitreya