“La maniera più efficace di vivere è vivere da guerriero. Un guerriero può preoccuparsi e riflettere prima di prendere una decisione, ma una volta che l’ha presa, va per la sua strada, libero da timori e preoccupazioni; sono mille le decisioni che ancora lo attendono. Questa è la via del guerriero.”
Carlos Castaneda
Come abbiamo visto nel precedente articolo l’ayahuasca è un decotto di due piante ed è legato indissolubilmente al popolo degli shipibo. La particolarità di questo popolo è che grazie all’uso di questo decotto è in grado di vedere il mondo circostante come un mondo di vibrazione. Questa vibrazione ha una frequenza particolare che può essere letta e cantata, questo significa che per questo incredibile popolo gli oggetti, gli animali e le persone hanno un canto specifico che li caratterizza. Questo resoconto descrive la mia terza esperienza con questo enteogeno, il setting fu una bellissima villa presso Santa Eulalia, sulle colline vicino a Lima. La cerimonia fu allestita nella veranda della casa, vicino all’ingresso principale.
La mia intenzione fu quella di essere più sicuro nelle mie decisioni, in quel periodo infatti mi sentivo come un viandante senza bussola, camminavo ma non sapevo né perché né verso dove stessi esattamente andando.
Mi avvicinai alle sciamane e bevvi il decotto più chiaro ed amaro rispetto a quello della mia prima esperienza. Le sciamane iniziarono a cantare, un canto quasi soffocato, molto lento, sentii la mia mente molto calma e piano piano sentii quel particolare formicolio entrare nel mio corpo, l’ayahuasca prendeva il suo posto dentro di me. Sentii ad un certo punto come se si stesse aprendo una porta davanti a me e dietro questa porta si aprì un mondo dove ero già stato un mese fa, con quelle colline ed i pesci colorati saltare da ogni parte. Mi ricordai quindi della prima cerimonia e di come vidi me stesso sotto l’effetto della pianta. Vedevo ora una figura sinuosa muoversi nella stanza: sembrava un serpente, stavo ritornando verso quel mondo, forse era il mio animale guida? Mi sdraiai: ebbi ancora quella sensazione di essere coperto da una cappa di fumo che avvolgeva il mio corpo, portando un senso di pace e calma.
Osservai la mia vita e le relazioni con gli altri, sentii che in questo mondo c’è bisogno di più generosità, sentii che potevo staccarmi da questa percezione distorta del denaro, da questo attaccamento, che la nostra ricchezza può essere amministrata con il cuore.
La percezione del mio corpo iniziò a cambiare. La mascella si rilassò all’improvviso, sentii il corpo nuovamente senza gravità e libero dai vincoli del mondo che conosciamo.
Una domanda si fece chiara nella mente: avevo veramente bisogno di tutte queste cerimonie? La pianta mi disse che avevo bisogno di più disciplina, più concentrazione, dovevo alzarmi nella cerimonia come nella vita, come alzarsi dal letto la mattina anche quando si vorrebbe stare a riposare ancora. Oltre le tendine appese alle finestre della veranda vidi luci muoversi, alzai una delle tendine e vidi una forma umana nera, scura, come se qualcuno stesse spiando, abbassai lentamente la tendina cercando di restare calmo e razionalizzare ciò che avevo appena finito di osservare.
Osservai la ragazza seduta alla mia destra, anche lei stava cercano di sanarsi, di dare un senso alla sua vita, la vidi come un uccello pieno di piume, con la testa a forma di pavone, riuscii a vederne i colori intensi e brillanti. Vidi la sua energia di donna, magnifica, sentii quanto poco gli uomini rispettano il mondo femminile ma anche il loro stesso lato femminile. Sapevo che dovevo essere più sincero con me stesso, sentii che dovevo cercare di portare un messaggio di amore alle persone a me vicine anche se in cambio non si riceve nulla.
Mentre la sciamana cantava improvvisamente il silenzio scese su di me, sentii come se il mio corpo si fosse dissolto totalmente, non saprò mai cosa mi successe realmente in questi minuti in cui abbandonai totalmente il mio corpo fisico. Tutto si fece buio e silenzioso, non ero più io, non ero più in quella stanza, non ero più parte di qualcosa, è come se mi fossi dissolto nell’esistenza ed in questo nulla vidi apparire davanti a me quella che fu per me la nascita della vita: una goccia sospesa su un filo d’erba, la sua forma era perfetta, potei vederla oscillare sotto l’effetto del vento, dentro di essa vidi una leggera luce muoversi e come in un caleidoscopio si divertiva a creare forme geometriche. Vidi questa luce partire dal centro della goccia facendola risplendere e vibrare, questa luce lentamente uscì dalla goccia e ricopri tutto lo spazio, anche se non saprei definire esattamente quale…. Fu come essere partecipi della creazione dell’universo. Come risvegliandosi da un sogno mi accorsi di essere in una cerimonia, mi accorsi che davanti a me c’era qualcuno, era la sciamana che stava cantando, ripresi contatto con il mio respiro ed il mio corpo. Sentii una lacrima sugli occhi, ma non stavo piangendo, sentii la goccia cadere lungo il mio viso, cercai di sdraiarmi. Mi resi all’improvviso conto di non essere esattamente quella persona o quei pensieri con i quali mi identificavo, mi sentii uno con l’universo.
Cercando di respirare lentamente ascoltai C. (l’organizzatore delle cerimonie) muoversi continuamente, il movimento dei piedi faceva frusciare le coperte dietro le mie orecchie. Gli presi i piedi per farlo calmare e stupito mi chiese se stavo bene, gli dissi semplicemente che era un po irrequieto, gli presi la mano e gliela strinsi, sentii un senso profondo di fratellanza, sentii come è facile comunicare pacificamente con gli altri quando non siamo dominati dall’ego.
Ripensai a mia madre, alla lunga distanza che c’era tra noi, forse ero troppo lontano però pensai a quante cose avevo imparato e stavo imparando in Perù, ciò che la vita mi aveva regalò in questi ultimi meravigliosi anni fu un dono senza pari.
Sentii di esistere in due forme diverse: uno nel mondo che ho sempre conosciuto finora e l’altro nel mondo magico dell’ayahuasca, un persona con tanti progetti, senza paura di sbagliare che sente che può dare amore. Mi sentii come se stessi camminando su una corda sospesa tra due mondi, dove volevo cadere?
Vidi la sciamana Laura trasformarsi in un puma nero, con il volto però deformato, quasi mostruoso, la vidi vomitare, probabilmente stava ripulendosi di qualche energia. Mi sentii connesso con questo meraviglioso animale, simbolo della forza spirituale.
Arrivò Ynez finalmente davanti a me. Sforzandomi mi misi seduto e lei iniziò a cantare , il canto mi entrò dentro, il suo corpo si muoveva in avanti e in dietro, tutto era scuro, non potei percepire chiaramente i suoi movimenti, ogni volta che si avvicinava sentivo un’onda di energia muoversi. Ecco l’insegnamento della pianta, è come se all’interno del canto sentissi delle parole: “alzati, alzati, alzati” e poi “ascoltami attentamente”….mi misi ad ascoltare più attentamente. Dovevo affrontare le mie paure, sentii un profondo rispetto per questo canto e questa sciamana, mi resi conto che la mia mente tendeva a scappare, forse non stavo prestando troppa attenzione. Percepii le difficoltà e l’intensità del lavoro degli sciamani, ogni giorno aiutano persone a liberarsi da paure, angosce, blocchi energetici; è un lavoro difficile ma loro lo svolgono con molta umiltà. Cercai di ridare l’amore che mi stavano rivolgendo: lo avranno sentito? Il canto scemò: era l’ora della benedizione con acqua di fiori e fumo di mapacho: shuuuuuuufffff mi sentii immerso nel fumo benedetto. Sentii la mente totalmente chiara e il mio corpo molto rilassato. Mentre la figlia Laura si avvicinava l’effetto della medicina era ancora forte. Laura aveva una forma diversa di esprimersi e di cantare, ascoltai la usa voce calda e profonda, sentii ogni organo del mio corpo vibrare. Questo canto mi insegnava ad essere umile, a rispettare gli altri esseri umani, mi sentii rinascere.
Ora vidi un enorme deserto davanti a me, e osservai questi guerrieri a petto nudo, erano nativi nord americani, tra loro un gruppo di sciamani iniziò a cantare ed ora vidi davanti a me un simbolo di potere: vidi uno scudo ed una scure tipica dei nativi, vidi le piume d’aquila sullo scudo oscillare nel vento caldo del deserto e vidi due mani che infilavano con forza la scure e lo scudo nella sabbia, sentii come una scossa di energia invadere il mio corpo come se la forza di questi guerrieri e sciamani entrava nel mio corpo, fu tutto indescrivibile. Per lo yoga la scure rappresenta il discernimento, e lo scudo il non attaccamento: sono i simboli della via del guerriero!
Il canto rallentò e finì e la sciamana mi sussurrò “ahora estas limpiecito!”, mi sentii meglio, mentre chinai la testa per ricevere la sua benedizione mi vennero le lacrime agli occhi, mi sentii forte ma allo stesso tempo svuotato. Le passai una mano dietro la spalla, la strinsi a me e appoggiai la mia testa sulla sua spalla, mi sentii in un luogo sicuro, mi sussurrò “sei migliorato, sei riuscito a resistere e combattere, calma la tua mente, non distrarti”.
Mi sdraiai, finalmente è arrivata l’ora del riposo. Vidi ora uno dei partecipanti suonare l’hand drum e mi rilassai ascoltando la dolce musica. Mi resi conto che passato e futuro non esistono, esiste solo questo eterno presente che continua a cambiare, cercai di dormire e la mattina dopo come dopo essersi svegliato da un sogno incredibile mi ritrovai a passeggiare in giardino, sentendomi più integro, più uomo.