“L’uccello della saggezza ha bisogno di due ali per volare: la consapevolezza e l’equanimità”
S.N. Goenka

La Vipassana, che in lingua Pali significa: vedere le cose in profondità, come realmente sono, è una delle tecniche più antiche di meditazione dell’India. Il Buddha la riscoprì e la insegnò più di 2500 anni fa come metodo universale per poter uscire dalle nostre sofferenze. La pratica si basa sull’auto osservazione, seguendo una metodologia scientifica che porta alla graduale purificazione della menteLa tecnica fù persa in varie parti del mondo, ma restò viva in Birmania dove arrivò fino al maestro Sayagjy U. Ba Khin che la insegnò al suo ben più noto discepolo S.N. Goenka che la esportò prima in India e poi in tutto il mondo. Ad oggi la tecnica è praticata in 120 paesi del mondo ed esistono circa 90 paesi con centri propri. Il corso è di tipo residenziale e dura 10 giorni ed èp libero da costi di partecipazione per evitare che aspetti commerciali interferiscano con la tecnica e per dare a tutti la possibilità di trarne dei benefici. Il tutto viene ovviamente organizzato grazie a donazioni libere (non esiste una offerta minima) che vengono solo accettate da meditanti che completano almeno un corso di 10 giorni. Ad oggi esistono ritiri di 10, 20, 30 e 45 giorni.  L’insegnamento non è associato a nessun rituale né credenza, è areligioso ed è aperto a tutti senza distinzioni di razza, religione, sesso etc poiché si basa sul principio che la sofferenza e le sue cause sono universali, è accessibile a tutti. Durante il ritiro si rispetta il nobile silenzio per cui è proibito parlare con altri meditanti ed è consentito comunicare con i maestri solo durante alcuni orari prestabiliti. Il silenzio non è solo verbale ma è anche nei gesti e nelle espressioni corporali. Esistono comunque eccezioni ed in caso di reale bisogno si può comunicare con l’amministratore a bassa voce durante la giornata. Non è possibile tenere cellulari, soldi, o altri oggetti quali amuleti etc. È proibito leggere e scrivere quindi non è stato possibile tenere un diario per questo i ricordi sono ora nella mia mente abbastanza amalgamati. Oggi condividerò la mia esperienza con voi.

La prima giornata è dedicata alla presentazione e si osserva un meraviglioso video del maestro Goenka parlando alle Nazioni Unite durante il “Millennium World Peace Summit of Religious & Spiritual Leaders”. Le sue parole toccano il cuore: l’amore dice Goenka non ha bisogno di religioni, la compassione nasce dal cuore, e le religioni dovrebbero unirsi e non dividere, se dividono non c’è amore e se non c’è amore non ci può essere connessione con Dio, sarebbe come adorare un Dio falso.

Alla ore 20 del giorno 0 inizia il silenzio, ognuno è solo con se stesso. La meditazione Vipassana prevede circa 10 ore di meditazione al giorno anche se poi effettive sono “solo 9”. La postura è difficile da sostenere per tante ore ed i dolori corporali sono tanti. I primi tre giorni si pratica la meditazione Apana ovvero si concentra tutta l’attenzione sulla respirazione grazie ad essa si inizia a sentire l’aria entrare nelle narici creando un leggero attrito. La percezione con il tempo e la pratica (le prime 30 ore circa) diventa sempre più raffinata ed è possibile sentire formicolii, sensazioni di calore o freddo, palpitazione della punta del naso, leggeri pizzicori etc.

Inizio a capire dove Goenka ci sta portando: sviluppare la consapevolezza affinando le nostre percezioni, per capire quanto in ogni momento il nostro corpo ci parli e come sia difficile ascoltare veramente. Passata la novità del primo giorno il secondo mi sembra un anno, le ore lunghissime, sembrano non finire mai, sento che le mie percezioni si stanno affinando ma allo stesso tempo nella mente si crea una tormenta di pensieri che si muovono senza logica. I pensieri vanno dai più banali  ai più  profondi e spirituali, amore e sesso sono sempre presenti, così mi sembra impossibile per il momento seccare questo fiume in piena. Sono morso dal desiderio di viaggiare, mi immagino viaggi futuri zaino in spalla, i viaggi che non ho mai fatto.  Mi ritornano alla mente le parole del mio maestro: “l’esistenza ha un piano per tutti noi, bisogna confidare”. Apro spesso gli occhi e muovo le gambe per cambiare la posizione, a volte inarco la schiena perché tenerla dritta per parecchie ore stanca molto anche se è la posizione dove si hanno i migliori risultati. Mi accorgo che poco a poco i miei pensieri riescono a calmarsi nonostante molto spesso dal paese vicino a valle arrivi musica peruviana a tutto volume che a volte mi rende nervoso. Non si dovrebbero organizzare ritiri organizzati così vicino al paese o alla città ma forse anche questo fa parte dell’allenamento mentale in modo da poter meditare in qualunque situazione (frase fatta o realtà?).

Al quarto giorno si inizia finalmente la meditazione Vipassana ovvero si passa dall’osservazione sottile della narice ad un’osservazione di tutto il volto e poi di tutto il corpo parte per parte mantenendo anche l’osservazione fissa su di un punto per un minuto in caso di assenza di percezione sottile. Si passa letteralmente al setaccio ogni parte del corpo e poi si passa a quello che Goenka chiama il flusso di energia ovvero una scansione del corpo partendo dalla corona ai piedi e dai piedi alla corona osservando più parti allo stesso tempo: questa è la parte più difficile. È veramente difficile poter sentire veramente sensazioni diverse in parti diverse del corpo contemporaneamente. Durante une delle meditazioni credo durante il giorno 4 mi sento stanco e mi metto in una posizione più rilassata ovviamente perdendo la verticalità della colonna vertebrale, ad un certo punto alla mia sinistra sento una voce che mi chiama per nome, come un sospiro, penso che sia un’allucinazione dovuta alla troppa meditazione ma reagisco istantaneamente dicendo a me stesso che devo continuare a fare esercizio, alzo la colonna e mi rimetto in posizione di meditazione.

Durante uno dei discorsi Goenka ci ricorda che la sofferenza non dipende mai da eventi esterni ma solo dalla nostra capacità di accettare ciò che ci sta succedendo. Se accettiamo tutto con equanimità la sofferenza scompare, la realtà diventa un flusso.

Durante una delle lunghe meditazioni del giorno 6 ad un certo punto sento un groppo in gola, come una sfera di energia muoversi, sento come la sensazione di vomito anche se ho lo stomaco vuoto ed è più una sensazione di liberarmi di qualcosa che sembra accumulano nel mio Vishudda Chakra (vedi i 7 chakra). Finisce la meditazione e mi sento strano come quando finalmente si torna da un lungo viaggio. 

La meditazione mi fa sentire un pò di incomodità ma allo stesso tempo mi riporta alla mente ricordi lontani, ricordi prima non proprio piacevoli di quando mio padre mi si avvicinò e mi percosse, o quando sfilava la cintura minacciandomi. Non sento rabbia, sento solo compassione perché non era un violento e la sua vita è stata difficile e questi episodi furono veramente pochi, in tanti momenti mi riempì di amore e di questo lo ringrazio, ma bastano a volte alcuni episodi spiacevoli per segnare la mente di un bambino. Non si dovrebbe MAI e poi MAI alzare neanche un dito contro un bambino od  un adolescente e mai in generale nella vita tranne in casi di difesa personale. Capisco quanta violenza c’è nel mondo e molta della quale è culturale,  la vecchia generazione non riesce a capire che qualsiasi percossa a un bimbo è una forma di violenza da non sottovalutare (purtroppo è una pratica che si usa ancora in diverse parti del mondo), ed è un abitudine che dovrebbe essere estirpata. La comunicazione con un figlio in crescita è fondamentale.

Durante il giorno 7 all’improvviso sento pace, è come se finalmente il flusso di pensieri fosse cessato totalmente, sono dentro me stesso, e trovo solo silenzio, quel silenzio tanto cercato e di cui ho letto in vari libri di meditazione, indescrivibile la sensazione, per vari minuti (non saprei dire quanto) perdo i ricordi, probabilmente entrando in meditazione profonda, uscendone, mi sento come rinato, in pace, una tranquillità che mi ricorda la mia infanzia, ora ritorna qualche ricordo di me bambino, di quando giocavo senza pensieri con i fiori e le piante di un giardino, senza pensare né al futuro né al passato, è come se il bambino che è in me si fosse svegliato, sento di ringraziare la vita per avermi portato qui a questa esperienza.

Dal giorno 8 si entra finalmente nel profondo della pratica, non si percepiscono ora solo le sensazioni superficiali ma si pratica la penetrazione visualizzandoci all’interno del corpo, la sensazione è indescrivibile, la percezione si è cosi assottigliata ed è diventata sensibile a qualunque cosa. Sento i miei blocchi energetici, sento il mio stomaco ed il mio intestino che sono le mie zone più sensibili, sento tutti gli organi interni muoversi, non tutti i movimenti sono chiari e penso che si dovrebbe praticare più profondamente per poter affinare ancora di più queste percezioni. Continuando con gli esercizi sento che poco a poco tutti i miei tessuti interni si rilassano. Finalmente la mente arriva ad uno stato di calma, sento la mente serena, a volte sullo sfondo ancora appaiono proiezioni, ricordi, ma sono davvero pochi rispetto ai primi giorni.

L’ultimo giorno si pratica per alcuni minuti la meditazione Metta. È la meditazione dove si apre il cuore a tutte le creature, dove deve nascere spontanea la compassione per noi stessi e per tutti gli esseri del mondo, dove la sofferenza ed il dolore si sublimano nell’amore.

Finiti i 10 giorni resta l’ultima notte ma alle dieci del mattino già si rompe il silenzio, la gente inizia a parlare, è come un esplosione di rumore a cui non era più abituato, sento come una vibrazione nelle orecchie, mangio quindi fuori dal refettorio in compagnia di un compagno di meditazioni.

In conclusione l’esperienza è stata profonda, intensa, dura in certi  momenti ma lascia un segno, ha scavato nella profondità del mio animo e probabilmente mi ha cambiato per sempre, ma non la ripeterei in questo centro, cercherei sicuramente un luogo più isolato e più in contatto con la natura.

Immergersi nel silenzio profondo è un esperienza che consiglio a tutti!

a presto
Maitreya