“L’energia ci rende liberi ed è la verità assoluta.”
Carlos Castañeda

Tutto l’universo è composto da energia in movimento, così ci insegna la fisica moderna. La verità ultima e inconfutabile è che anche noi siamo composti da pura energia quindi è importante capire come i suoi livelli influiscano sui nostri stati fisici e mentali. Esistono secondo gli insegnamenti yogici 4 livelli di energia; ogni livello di energia genera un cambio nel nostro corpo e nella nostra mente per cui dipendendo dal nostro stato psicologico potremo identificare il nostro livello energetico e il Guna predominante.

1)Depressione
Nonostante la psicologia moderna identifichi la depressione come una vera e propria malattia, nello yoga essa è ritenuta come una semplice mancanza di energia. Questo significa che riportando energia nel nostro sistema corpo/mente la persona affetta da depressione può facilmente uscire da questo stato. Una persona depressa infatti ha come Guna dominante Tamas che come abbiamo visto nell’articolo dedicato è caratterizzato da pigrizia, ignoranza e incapacità di prendere decisioni. Per aiutare questa persona bisogna correggere in primis la dieta verificando che non ci siano carenze di minerali o vitamine. Si può inoltre stimolare la crescita di energia con esercizi di respirazione e posture yoga (asanas).

2) Ansia
Aumentando il livello di energia la persona passa dalla depressione ad uno stato di ansia ed irrequietezza; sembra che quasi tutti gli esseri umani del nostro pianeta vivano in  questo stato. La persona che vive con questo livello di energia sarà dominata da Rajas ovvero il movimento, la fretta, e dall’agitazione. La società stessa è costruita per farci vivere di fretta e stressati dalla continua illusione che ci manchi qualcosa. Nessuno sembra avere del tempo per fermarsi, respirare, dedicare del tempo a sé stessi, perchè? Perchè quando possiamo goderci la vita ci creiamo sempre un nuovo obbiettivo, non concepiamo che si possa vivere senza preoccuparsi del domani e che il non fare nulla non è una cosa negativa che ci dovrebbe far sentire in colpa, ma anzi è un’arte da coltivare con amore e dedizione. Prova a osservare quante volte al giorno ti trovi in questo stato di ansia, e quali siano i tuoi pensieri ricorrenti…..è davvero la vita che ti fa stressare o sono i tuoi pensieri che ti creano problemi? La meditazione resta la tecnica più efficace per riordinare le nostre idee e non lasciarci trasportare dalle nostre onde mentali. 

3) Benessere
Pochi di noi in uno stato di benessere e purtroppo questo è vissuto solo in alcune occasioni speciali, come le vacanza al mare o i momenti passati con il nostro compagno o compagna, momenti che passano veloci proprio perchè siamo rilassati e consapevoli. Passato il bel momento la nostra mente riprende il comando e ricadiamo in uno stato di ansia ed instabilità. Dobbiamo quindi piano piano riportare i nostri livelli di energia in alto in modo che i momenti di benessere possano essere vissuti per varie ore al giorno e per vari giorni consecutivi, dobbiamo ricordarci che questo livello di energia è la nostra vera natura come è la natura del bambino che vive spensierato senza struggersi pensando cosa farà da grande. Questa spensieratezza tanto criticata dalla nostra società è in realtà la nostra vera medicina. Il guna dominante è Sattva che è caratterizzato dalla pace interiore, dall’armonia e dalla calma. Dobbiamo vivere godendo delle piccole cose, di un buon pasto, di una sessione di yoga, di una doccia calda….tutti questi semplici momenti della giornata li perdiamo perchè siamo sempre presi dai nostri pensieri. Ricorda il benessere esiste solo nel presente e non in un futuro lontano.

4) Beatitudine
Molte delle persone che ho conosciuto dubitano che questo stato esista realmente. Questo si deve al fatto che il 99% degli esseri umani vive senza venire a contatto con una persona beata, quindi manca l’esperienza diretta e giustamente la persona dubita che qualcosa del genere possa esistere. Una volta che si è stati toccati dall’energia di un vero maestro pero l’esperienza ci insegna che questo stato di energia esiste ed è caratterizzato da un’energia traboccante, l’energia è talmente alta che non può essere contenuta nel corpo fisico, si espande quindi e tocca tutti gli esseri nelle vicinanze. In sanscrito questo stato si descrive con la parola Ananda che significa appunto beatitudine infinita dove la persona non si identifica più nella dualità, ma si sente parte del tutto, anche se sarà pur sempre una persona con i suoi limiti ed il suo ego. La differenza è che in Ananda la persona riconosce che il corpo-mente è solo un contenitore attraverso il quale la coscienza si può esprimere e può conoscere il mondo. La realizzazione di Ananda è il fine ultimo dello yoga e della meditazione.

Impariamo dunque ad osservare costantemente quale Guna domina la nostra vita e cosa possiamo fare per riportare i nostri livelli energetici in uno stato ottimale.

A presto
Maitreya