“L’amore non dà nulla fuorché sé stesso, e non coglie nulla se non da sé stesso. L’amore non possiede, né vorrebbe essere posseduto poiché l’amore basta all’amore.”
Kahlil Gibran
Nel corso della mia vita non ho trovato migliore descrizione dell’amore di quella di Kahlil Gibran. Ovviamente egli parla di amore in senso amplio, non di un amore ristretto al romanticismo ed alla relazione di coppia. L’amore vero infatti dovrebbe renderci liberi e non schiavi dell’altra persona. L’amore infatti non possiede nè vuole essere posseduto e basta a sè stesso, l’amore esiste indipendentemente da noi e dalla nostra vita, sta a noi connetterci con esso oppure no.
Prova a pensare alle tue relazioni? C’è un secondo fine nell’amore che provi per tuo marito, moglie, compagno o compagna? C’è un aspettativa nell’amore che hai per tuo figlio o figlia, ovvero ti aspetti da lui/lei qualcosa, magari riponi delle speranze sul suo futuro? O lo/la lasci completamente libero/libera di esprimersi, di sbagliare di prendere la sua strada qualunque essa sia?
In ogni relazione è normale sviluppare un senso di attaccamento, come è normale che ci sia una sofferenza se il nostro compagno/compagna ci lascia per andare a vivere il suo amore con un altra persona, non siamo degli automi ed il corpo fisico sempre avrà delle reazioni. Ciò che conta è che impariamo ad osservare queste emozioni ed a viverle senza reprimerle ma sublimarle, usarle per esprimerci ancora meglio in questa vita. Una cosa è vivere le emozioni ed un altra è lasciarci completamente coinvolgerci da esse generando drammi inutili nella nostra vita.
Ci sono ovviamente dolori molto intensi come quello causato dalla perdita di un figlio. In questi casi estremi potrebbe esserci bisogno di un aiuto esterno, una guida che ci aiuti a uscire piano piano dal dolore e riniziare a vivere, ovviamente resterà sempre una parte di noi che sentirà una mancanza ed è giusto che sia così. Ma dobbiamo ricordari che l’energia della persona scomparsa non è morta, ma si è semplicemente trasformata in qualcosa di nuovo secondo le leggi ignote dell’universo. Più ci identificheremo con il dolore e più soffriremo.
L’amore è una danza, a volte si danza soli, a volte si danza in coppia ed a volte si danza in gruppo, ogni volta è diverso ed ogni volta si impara qualcosa. L’amore è accettazione dell’esistenza con tutte le sue sfumature, con tutte le giornate di sole e quelle grige e tetre. Amare significa accettare la dualità sapendo che essa è illusoria e solo temporanea.
L’amore inizia sempre e solo da sè stessi, dall’accettazione della nostra umanità, dei nostri limiti fisici ed emozionali, cuando sapremo amare totalmente noi stessi allora potremo espandere l’amore ad altre creature altrimenti sarà sempre un amore limitato dal nostro piccolo ego. E questa è la nostra sfida più grande: vivere questo amore che sboccia senza paura come un fiore che nasce dalla dura roccia che è la nostra vita e si apre al sole ed alla pioggia con fiducia e tranquillità.
A presto
Maitreya