“La tua visione diventa chiara solo quando guardi dentro il tuo cuore.
Chi guarda fuori, sogna. Chi guarda dentro, si sveglia.”
Carl Gustav Jung

Conobbi Ynes Sanchez e sua figlia Laura il 15 di Maggio del 2015. Le due sciamane mi apparvero come due donne minute ma dallo sguardo intenso e sincero, vestite di mille colori con collane di perle attorno al collo e alla vita, con le gonne tipiche della loro cultura che raffigurano gli ikaros ovvero i canti tipici della selva che esprimono le visioni indotte dalla pianta più poderosa della foresta: l’ayahuasca. Le due sciamane appartengono alla comunità degli Shipibo un popolo che è vissuto e sopravvissuto sulle coste del fiume Ucayali, che è riuscito a mantenere i suoi usi ed i suoi costumi resistendo alla colonizzazione spagnola e alla imposizione religiosa da parte dei gesuiti. Da più di 2000 anni gli Shipibo sono legati all’uso dell’ayahusca (vedi Piante enteogene) e di altre piante che hanno usato per curare le più differenti malattie, sia fisiche che psicologiche.

L’ayahuasca è una bevanda, un decotto di due diverse piante: la “Banisteriopsis caapi” e la “Psychotria viridis”. La prima contiene alcaloidi armalinici che permettono alla DMT (dimetiltriptamina) contenuta nella seconda di restare in circolo più a lungo e non decadere. È bene ricordare che la DMT non è un narcotico in quanto prodotta dal cervello nella ghiandola pineale durante la fase di sonno profondo. Per gli scienziati la pianta più importante è quindi la seconda perché contiene il principio attivo, per gli sciamani invece la pianta più importante è la Banisteriopsis caapi, lei sola infatti viene chiamata ayahuasca, è questa pianta che contiene il messaggio, e la seconda pianta detta dai nativi Chacruna è colei che illumina e rende visibile il messaggio. Come Abbiano fatto gli sciamani a scoprire questa sinergia resta ancora un mistero. 

Per prepararsi adeguatamente alla cerimonia bisogna seguire una dieta specifica durante la settimana antecedente che esclude (o riduce) il consumo di sale, zucchero, aglio, cipolla, cibo piccante, caffè, tè, alcool, carne rossa, frutta acida e tutto ciò che può in qualche modo essere stimolante per lo stomaco. È bene anche astenersi da attività sessuale di qualunque tipo per arrivare con una buona carica sessuale molto importante per affrontare gli effetti della pianta (vedi Kundalini).  La stessa dieta va poi seguita qualche giorno dopo la cerimonia.

Arrivai alla cerimonia quasi per caso (c’è chi dice che la pianta ci scelga e non il contrario…), ricevetti un invito a partecipare ad un rituale di medicina tradizionale della foresta amazzonica, ma solo parlando con C. (l’organizzatore dell’evento) scoprii che si trattava di una cerimonia di ayahuasca, all’inizio fui titubante e decisi di prendermi un paio di giorni per decidermi, poi ascoltai principalmente il mio intuito ed accettai.

L’ayahuasca è ben conosciuta per il suo effetto purgante, generalmente causa vomito per questo la sala si prepara con dei lettini su cui potersi sedere o sdraiare e della carta igienica per pulirsi. La cerimonia fu organizzata a Santa Eulalia, un piccolo villaggio immerso in una delle grandi vallate ad est di Lima, all’interno di un vecchio casolare.

Inizia la cerimonia

Ci presentiamo uno ad uno ed ognuno di noi esprime il suo proposito: il mio è quello di chiarirmi con mio padre. Non mi sono mai sentito accettato per essere diverso da lui e da mio fratello e purtroppo la sua morte prematura mi ha impedito una riconciliazione verbale. Questa mancanza mi ha portato ad essere insicuro di ciò che faccio e delle mie scelte. Prendere decisioni per me è sempre stato complicato. Cosa ci faccio in Perù? Ho veramente bisogno di tutto questo? E la mia storia ormai conclusa con B. (la mia ex ragazza)? Qual’è il mio futuro?

Dopo le presentazioni ognuno di noi si avvicina alle sciamane e assume la pianta dopo essere stata benedetta. Osservo la bevanda, è molto scura e densa. Deglutisco  tutto il bicchiere in un colpo solo. Il sapore è amaro ma non è sgradevole, ricorda molto la liquirizia ma molto più amara. Scendendo lungo l’esofago e arrivando allo stomaco non sento niente di molesto.

Mi siedo tranquillo al mio posto in un mezzo loto e aspettando l’arrivo del cosiddetto “mareo”, faccio un po di esercizi di respirazione e visualizzazione ed aspetto con molta pace. C. si avvicina ad ognuno di noi per benedirci con il fumo del mapacho (il tabacco naturale della foresta amazzonica), infine spegne le candele ed ora siamo sommersi da un buio quasi totale. Distinguo vagamente le ombre delle varie persone. Dopo circa mezz’ora le sciamane iniziano il loro canto, un canto bellissimo uscito dalla foresta, un canto di speranza e pieno di energia. Il canto è forte e sento l’energia del luogo aumentare, la testa inizia a farsi più pesante ed e più difficile mantenere la posizione. Parecchie persone iniziano a vomitare e a stare male, sopratutto una persona verso il fondo della sala che sembra soffrire molto, la mia vicina inizia a piangere: è un pianto sommesso, profondo, liberatorio.

Mi concentro sulle mie mani e iniziano i primi pensieri. Quanta energia ho nelle mani? Quanto bene possono fare? Quante azioni possono compiere? Spesso le ho lasciate inoperose. Il corpo è leggero, sento la forza di gravità scomparire, ad un certo punto è come se la mascella mi cadesse verso il basso, sento un profondo rilassamento della mascella. Ne ho veramente bisogno visti gli anni di bruxismo alle spalle. Sento come delle mani, mani colorate che poco a poco si trasformano in note musicali enormi che entrano nel mio stomaco e sembra che muovano qualcosa al mio interno: è come se mi stessero ripulendo lo stomaco: la musica stessa è una medicina! Sento un senso di pace ed inizio a ridere, è una risata tranquilla, che esce senza che io la controlli, è una risata che mi fa stare bene, la mia voce è bella, calda, forte ed il suo stesso suono mi fa stare bene.

Penso allo Yoga e di come mi abbia aiutato e mi abbia dato molta energia positiva: ora la sento, la percepisco scorrere nel mio corpo. È come se la pianta mi stesse dicendo che rispetta la Yoga e la vede come una grande disciplina e come una maestra di vita.

Ho bisogno di alzarmi e distendere le gambe, il canto delle maestre mi fa venir voglia di ballare e muovermi, mi avvicino verso C., il suo volto non è ben definito, sembra uno scheletro. Gli chiedo se posso alzarmi e camminare un po, mi consiglia di rimanere al mio posto e restare nella posizione per facilitare il compito delle sciamane. Mi chiede se ho bisogno di ayahuasca e se sta facendo effetto, rispondo che non ne sono sicuro e che per il momento l’effetto è molto blando e ritorno lentamente al mio posto. Sento un po di nausea ma niente di preoccupante. Sento amore nei confronti delle sciamane, le ringrazio mentalmente, ringrazio la pianta e la vita per avermi dato questa fantastica possibilità di crescita. Mi viene da ridere e rido a voce alta. Penso che devo finalmente superare le mie paure e lasciarmi andare, questo è il grande insegnamento delle piante enteogene.  Mi avvicino nuovamente a C. e bevo il secondo bicchiere.

Sento ora che l’energia della sala sta crescendo, mi arrivano addosso un turbinio di pensieri. Sento che questa pianta va presa con molto rispetto: bisogna usare i suoi poteri per aiutare gli altri. Stavolta mi sale un po di vomito ma non trovo il secchio vicino perché la percezione dello spazio è totalmente cambiata e mi sento confuso su dove sia ubicato il mio corpo.

Mi viene in mente mio padre, vedo il suo volto luminoso e sotto di lui (o sovrapposta) una colomba di pace che emana luce da tutti i lati, talmente scintillante che mi sembra argentea. È un immagine bellissima e carica di significato. Sento un energia fortissima invadermi il corpo, è come se stessi assorbendo la luce emanata dall’immagine. Mi sento riappacificato con mio padre, sento tutto il suo amore e l’amore che ho per lui. Sento il mondo svanire, le mie mani sono senza gravità, non sento più l’attrito dell’aria durante il movimento.

Vedo B. (la mia ex ragazza) galleggiare in una sfera, nella sfera di energia ci sono anch’io, c’è ancora tanto affetto tra di noi, tanto amore, ma non è più un amore passionale, è qualcosa di più, non conta più se stiamo assieme o no, mi viene da ridere, rido di gusto, quante etichette ci incolliamo addosso nella nostra vita, l’amore non dipende dal nostro cervello: è una forza indipendente. Il fatto di stare assieme o no è solo un etichetta, un etichetta che la nostra società ci incolla addosso per controllarci meglio: mi sento liberato da questo pensiero.

Il mondo è pieno di conoscenza: sono ora all’interno di una biblioteca enorme. Quanti libri non riuscirò mai a leggere? È importante comunque portare questa conoscenza alle persone più bisognose, più ignoranti ed aiutarle in qualche modo. Bisogna adottare un linguaggio semplice, universale per poter comunicare con loro.

Penso alla tecnologia e come viene usata nel mondo, sento la velocità del mondo, i pensieri schizzano via alla velocità della luce. Indosso un orologio super tecnologico: mi indica l’ora, la data, il mio metabolismo, la direzione da prendere, è collegato al mio cervello, a casa mia, con questo orologio posso fare tutto, sento che la tecnologia potrebbe risolvere un sacco di problemi nel mondo ma stiamo causando più stress che altro.  Mi concentro sulle potenzialità di essere sempre connessi, ma non solo uno con l’altro ma anche con la nostra energia, ogni variazione verrebbe segnalata e potremmo intervenire in tempo sul nostro sistema.

La stanza si riempe di luci e colori, alcuni sembrano mandala enormi ma le immagini sono troppo veloci per essere codificate precisamente:  è tutto bellissimo, e il canto delle sciamane assume un significato più profondo e come se il loro canto dipingesse colori nella stanza. Le immagini sono piene di colore e di luci, è uno spettacolo pirotecnico proiettato davanti ai miei occhi.

Mi sento in un altro mondo, sento che il mio essere in questo mondo è diverso dal mio “io” nel mondo normale: mi sento senza limiti e più libero, sento che tutto ha un senso e che la vita è diversa da come la nostra mente la vede. Sento la connessione con le altre persone nella stanza, sento come se la pianta mi da il benvenuto nel suo mondo magico, mi sento perso, ma allo stesso tempo in pace, dove sono?

Riuscirò mai a tornare nell’altro mondo che conosco cosi bene? Il mondo che vedo è fatto di colline colorate e pesci colorati di uccelli variopinti ed altri animali che si muovono insieme al canto.

Mi tocco il volto varie volte, sento la mascella completamente rilassata, la mia testa sembra vuota, è come se nella mia pelle non ci fosse nulla. Mi vedo come un allenatore ma le persone che alleno sono come folletti, ogni volta che cerco di spiegargli reagiscono in modo strano ridendo e distraendosi costantemente,  ma sento che è importante parlare, qualcuno di loro potrebbe capire cosa voglio trasmettere, è cosi difficile la comunicazione tra esserei umani, parliamo normalmente tramite maschere, non ci mettiamo mai a nudo uno di fronte all’altro.

Mi vedo ora da vecchio: sono un vecchio viandante solitario, sono in forma, anche se ho i capelli grigi e la fronte solcata dalle rughe. Ho ancora parecchie energie. Sento che il mio vagare porta un messaggio agli altri, sento che il mio proposito è utile agli altri, è una sensazione piacevole; è chi voglio essere? Sono veramente io? Posso essere veramente una guida?

Cerco di vedere le sciamane nell’oscurità. Le intravedo, sono piccolissime, vedo solo i loro occhi luminosi e una piccola luce fioca fioca che si portano appresso, le vedo avvolte di un campo energetico in movimento, sento che le voglio abbracciare. Mi sdraio, l’effetto della medicina è forte, vedo ombre muoversi attorno a me e mani che mi toccano, mi vengono in mente i libri di Castaneda. Solo dopo la cerimonia scoprii che era la ragazza vicino a me che cercava di raddrizzarmi per poter ricevere il canto  delle sciamane, ma la sensazione di essere toccato si è ripetuta varie volte durante la cerimonia e forse non fu solo lei? Non riuscirò mai a rispondere a questa domanda.

Arriva un dolce suono e il suono di uno strumento musicale, lo riconosco anche all’interno di tutte le visioni. È il suono del hang drum: bellissimo intenso, poetico, si sposa con l’ambiente e con i canti delle sciamane. Mi sento avvolto da un energia positiva: un’energia di amore e fraternità. Mi sento vicino a tutte le persone nella sala e a tutte le persone che ho incontrato nella mia vita, non ho risentimenti.

Mi giro e vedo C. in piedi davanti a me, il suo volto è scheletrico , è come se la pelle fosse trasparente. Mi chiede di passargli le chiavi della stanza che erano rimaste nella mia tasca: più facile a dirsi che a farsi. Cerco le chiavi, ma sono ancora frastornato, e faccio fatica a coordinare i movimenti. C. ride, mi dice che l’effetto della medicina è ancora forte. Mi viene da ridere per me stesso. Resto ancora sdraiato, sento che l’effetto inizia a svanire ma non ho ancora la forza per reggermi in piedi e ritornare a letto. Resto li, c’è ancora gente attorno a me ma piano piano se ne stanno andando via tutti. È ormai l’alba, gli uccelli fuori cantano, la luce del mattino è diversa, più brillante, le mie mani brillano, c’è una pace dentro di me e fuori che non avevo provato da tempo, riesco a vedere  una sorta di energia attorno agli oggetti, una sorta di luce, è come se la mi vista fosse fuori fuoco o come direbbe il mio maestro “diversamente messa a fuoco”.  Sto vedendo l’aura delle mie mani, delle foglie sull’albero e respirare l’aria è bello.  I miei polmoni si riempono di quest’aria pura di montagna. La pianta ha parlato: ascoltarla è stato un regalo immenso, sono senza parole!!

Mi alzo  verso le 11 del mattino. Sono il penultimo, pare che ci sia ancora una persona sdraiata ma non sono sicuro. Sono ancora balordo, faccio fatica a reggermi in piedi e a mettermi le scarpe. Inizio a camminare lentamente e mi avvicino verso la porta. Mi sento senza equilibrio e ritorno lentamente verso il mio letto. Finalmente mi sdraio e mi riposo fino alle 13 del pomeriggio. Sento il mio corpo e la mia testa leggeri. Sicuramente la mia mente non è tornata al 100% ma mi avevano detto che l’effetto sarebbe perdurato qualche giorno. Esco dalla stanza e mangio frutta: il mio stomaco sta molto bene: mi sento come svuotato. Il dolore alla schiena che avevo da tempo è cessato, le pareti dello stomaco e il mio intestino sono rilassati. Un partecipante alla cerimonia mi confiderà di avermi visto mentre mi chiarivo con mio padre. Lo guardo stupito, ma sono ancora frastornato per capire che quello che mi sta dicendo ha dell’impossibile: come diavolo ha fatto a vedere o meglio entrare nella mia visione?

Cosi finisce la mia prima e indimenticabile esperienza con una delle migliori medicine al mondo, non riuscirò mai a razionalizzare del tutto ciò che ho visto e lo scritto è solo un tentativo di descrivere una realtà non ordinaria che difficilmente può essere spiegata con le parole.

a presto
Maitreya